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sabato 5 gennaio 2019

LEVIATANO di Philip Hoare

Se Melville avesse potuto leggere questo saggio, si sarebbe congratulato con l'autore, prima di tutto per averlo fatto rivivere all'interno delle pagine e poi per le minuziose spiegazioni fornite da far impallidire National Geographic.

Credo di non aver mai letto finora delle argomentazioni così dettagliate  al limite della perfezione e credo che il termine giusto per descrivere il rapporto di Hoare con i cetacei sia... ossessivo.

Anche io sono finita a leggere il suo libro per colpa della mia fobia  verso questi enormi mammiferi, del quale ho abbondantemente parlato in un precedente post. Devo dire che in questo caso è valso il detto che vuole che i libri cambino la vita... mi ha aperto un nuovo mondo.


Sono riuscita prima di tutto a comprendere di non essere l'unica intimorita e nello stesso tempo affascinata dalle balene; Hoare ha ammesso anche per se stesso di provare questo strano contrasto.


Sono animali che seducono con la loro mole e sbalordiscono con le loro misure: la balenottera, ad esempio, ha il cervello più grosso del mondo, un cuore che batte 10 volte in un minuto ed una fisiologia adatta alla vita marina, tanto che non ha bisogno di bere acqua dolce.


La corona britannica era consacrata con l'olio di balena; Elisabetta I ne teneva custodito con gelosia un dente come porta fortuna e Jacqueline Kennedy ne regalò uno a suo marito che però mise all'interno della tomba dello stesso come gesto d'affetto e dal valore simbolico, che rimandava ai re medievali sepolti con i simboli del potere.

Tutte queste nozioni sono accompagnate da foto di un certo fascino e che cercano di colmare la curiosità del lettore in modo visivo.




Ogni capitolo affronta un preciso argomento e si apre con stralci di testo presi da romanzi molto conosciuti o scritti vari che ovviamente hanno come argomento il mondo marino.
E' infatti incredibile come sia bravo Hoare a farci notare come il mare e le sue creature ci circondino nella vita quotidiana e nella letteratura, facendo un piccolo elenco di esempi dove le balene fanno il loro ingresso e la loro parte nelle storie che abbiamo raccontato tantissime volte o che almeno del quale abbiamo sentito parlare come Pinocchio e Geppetto che finiscono inghiottiti da un maestoso capodoglio.




Ma è mai successo realmente che un uomo venisse inghiottito da uno di questi animali?
La grandezza, effettivamente, lo farebbe presupporre ma l'animo è buono e docile e raramente attaccano l'uomo se non per legittima difesa.
E da qui l'autore coglie l'occasione per fare una denuncia verso chi sta cercando di sterminarle fino all'estinzione.
Qualche caso particolare però c è stato ma non vi svelo come nella speranza possiate scoprirlo da soli leggendo questo magnifico libro.
D'altronde se l'autore con questo saggio ha vinto il Samuel Johnson Prize per la non-fiction un motivo ci sarà.



Philip Hoare è nato nel 1958 a Southampton, Inghilterra. Ha scritto diversi libri fra cui Spike Island, The Memory of a Military Hospital, lodato da Sebald per l'acutezza dello sguardo e la particolare sensibilità con cui racconta storie e luoghi. Leviatano ha vinto il Samuel Johnson Prize per la non-fiction. L'autore collabora con la BBC per cui ha scritto, e presentato, due programmi televisivi sulle balene e diretto tre film documentari.

Con questa piccola biografia vi saluto e ci leggiamo presto.


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