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martedì 18 dicembre 2018

ABBIAMO SEMPRE VISSUTO NEL CASTELLO di SHIRLEY JACKSON

Provo una stranissima emozione nel sedermi nuovamente davanti alla pagina Blogger per scrivere un mio parere su una lettura appena conclusa.
Ma non avrei mai potuto riassumere le sensazioni provate in due parole stringate come solitamente faccio su Instagram (smeraldo60)
Quindi eccomi qui a consigliarvi vivamente quello che è stato il mio primo approccio con la Jackson.
Si, perchè se non si è capito, questo libro mi è piaciuto TANTISSIMO


Sono riuscita a recuperarlo tramite la biblioteca della mia città ed iniziarlo e finirlo subito.

La diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella la loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, proprio lì in sala da pranzo.
E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante, che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia.

Ed è proprio questo miscuglio di mistero, superstizione, solitudine e follia che attira il lettore nella trama come una mosca in una ragnatela e lo intrappola fino alla fine della storia senza dare il tempo di prendere un profondo respiro.
E' vero, nell'ultima parte il ritmo cala leggermente con digressioni futili, ma ormai ci si è dentro fino al collo e l'ansia che aleggia durante tutta la narrazione ce la si porta appresso fino al punto finale.

Prima di tutto c è da capire chi ha avuto l'audacia di sterminare un intera famiglia con dell'arsenico nello zucchero e soprattutto perchè e come abbia fatto a risparmiare una delle due sorelle... si, solo una delle due sorelle, perchè lo zio è vivo per miracolo.

Ci sono però due cose che mi hanno particolarmente colpita;
la prima è che sento viva la presenza della casa. Siamo abituati ad affezionarci ai personaggi e poco a ciò che li circonda, ma in questo caso l'ambiente della casa si fa sentire con la sua presenza costante ed imponente, tra i suoi saloni, le camere e la cucina. (Questo aspetto mi ha ricordato tantissimo un altro romanzo, L'ospite, di Sarah Waters).
 Non so perchè ma mentre leggevo mi immaginavo il tutto come fosse successo nel periodo vittoriano e non è così. 
Però non riuscivo a non immaginare le protagoniste con abiti lunghi fino ai piedi e soffitti della casa decorati che sanno di spazio.

La seconda percezione che ho avuto riguarda la totale misantropia delle protagoniste al quale però non riesco a darne una condanna. Conosco personalmente individui che si sono chiusi nel proprio mondo dopo diverse difficoltà nell'integrarsi con i propri simili e vivono una vita per loro serena. Mantengono pochissimi rapporti interpersonali e conversano con estranei solo quando vanno a fare la spesa, tenendo in modo accurato una routine giornaliera al limite della pignoleria (cosa che fanno i protagonisti)
Quindi ho recepito in modo particolare la descrizione delle due sorelle che la Jackson ha voluto sottolineare, perchè la scrittrice punta tantissimo sulla difficoltà di interazione, sulle cause e sulle conseguenze che la stessa comporta nella vita di tutti i giorni.
Quindi a molti di voi potrebbero sembrare dei comportamenti eccessivi, mentre a me sembra un qualcosa di quasi normale.

Non si può non notare una nota autobiografica; infatti non dimentichiamo che per colpa del proprio aspetto poco piacente, Shirley (che la madre definiva come "aborto mancato"), ha condotto una vita molto isolata e caratterizzata da diversi problemi come agorafobia o dipendenza da farmaci ed alcol.


Sinceramente non ho ben inquadrato se si tratti di un romanzo, o un romanzo gotico, o un mistery...
non ho visualizzato un elemento in particolare di orrore, ma per tutta la lettura ho sentito una sensazione di piacevole disagio che so che a molti di voi potrebbe piacere.
Quindi vi consiglio di recuperarlo, magari anche come ho fatto io tramite la biblioteca (ragazzi, sosteniamo le biblioteche) e se ne avete voglia di farmi sapere un vostro parere.

Per il momento e tutto e ci leggiamo alla prossima